La parrochiale

Ultima modifica 18 dicembre 2017

Percorrendo la via che porta al Po ci si imbatte nella cappella di S. Serafino. Posta ai piedi dell'argine maestro, questa testimonianza sacra identifica la locazione originaria dell'antica chiesa parrocchiale, di cui, peraltro, non resta che un piccolo affresco trecentesco raffigurante la "Madonna col Bambino", ora esposto nella navata laterale dell'attuale chiesa parrocchiale di S. Lucia. Quest'ultimo edificio venne eretto nel 1754 dopo che da secoli, ormai, il paese era arretrato in una zona più interna e sicura per sfuggire alla violenza delle "piene" del fiume. La facciata neoclassica è ornata da quattro lesene ioniche e dalle cornici mistilinee delle finte finestre. L'interno è a croce latina, in stile barocco, con tre cappelle per lato. Il transetto è a ornato alle sue estremità da due altari ed introduce ad un ampio presbiterio con altare e tarsie in marmo. All'interno della chiesa sono conservate tele di particolare valore artistico. Si tratta di opere di Giovanni Trotti, detto il Malosso, e di Andrea Mainardi, detto il Chiaveghino, entrambi allievi di Bernardino Campi (XIV sec.). Accanto al corpo principale del fabbricato svetta l'imponente torre campanaria, alta ben 45 metri.
 


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